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Guerrino Lovato è uno scultore, ed è per questo che le sue creazioni hanno un’espressività e un carattere unici. Realizza le sue maschere partendo da un disegno, ispirandosi ad opere d’arte, ritratti di personaggi storici, figure mitologiche, allegoriche, e attingendo alla tradizione della commedia dell’arte. Spesso la forma dipende dalla committenza, ad esempio per realizzare un Arlecchino bisogna tenere conto delle esigenze del regista: se lo vuole più scimmia, più gatto, oppure dolce, aggressivo, rococò. Spesso sono gli scenografi o i costumisti a portare dei disegni per indicare una traccia. Guerrino, attingendo ad immagini della tradizione, sottopone alcune proposte, e poi realizza il modello in creta, dal quale poi ricava infine un negativo in gesso, chiamato il calco. Dentro al calco viene pressata la carta a pezzetti, che poi viene asciugata, tagliata, rifinita. A questo punto la maschera è pronta da dipingere e cerare. |
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Vedi Tecnica della Cartapesta Artigianale | |||||
MASCHERE DELLA TRADIZIONE VENEZIANA | |||||
LA BAUTA | |||||
La Bauta è il travestimento veneziano per eccellenza, comparso intorno al 1600. |
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LA MORETTA | |||||
La Moretta è un ovale di velluto nero che era indossato dalle donne di nobile o modesta condizione. Il suo nome deriva da Moro, che in veneziano significa nero, ed esaltava la carnagione bianca delle donne ed il colore rosso veneziano dei capelli. E’ una maschera senza il taglio della bocca ed era sorretta mordendo un bottone posto all’interno. |
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LA GNAGA | |||||
Il nome Gnaga deriva probabilmente da “gnau”, il verso del gatto, e infatti la maschera rivela lineamenti felini. Veniva indossata con abiti da cortigiana e cuffietta bianca dagli uomini per divertirsi, ma anche per sfogare le proprie tendenze omosessuali, all’epoca represse dall’Inquisitori dello Stato. |
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IL MEDICO DELLA PESTE | |||||
Questa maschera è stata ideata nel XVI secolo dal medico francese Charles de Lorme. |
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PANTALONE | |||||
Pantalone è la maschera veneziana più conosciuta. Si pensa derivi da San Pantalon, uno dei santi di Venezia a cui è dedicata una chiesa nel sestiere di Dorsoduro. |
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ARLECCHINO | |||||
E’ la maschera più popolare della Commedia dell’Arte, originaria della Bergamo bassa del 500. Arlecchino ha un carattere truffaldino e impiccione, mostra scarso intelletto, sempre affamato è sempre pronto a scroccare. Il costume è costituito da giubba e pantaloni a toppe colorate, un cappello di feltro corredato da un pezzo di coda di coniglio o di volpe e da una cintura da cui pende il “batocio” , la spatola per girare la polenta. E’ una maschera acrobatica, dotata di una ricca gestualità. Il volto ha tratti demoniaci e felini, con naso camuso e un vistoso bernoccolo sulla fronte, come a testimoniare il fatto che esce sempre malconcio dalle sue avventure. |
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BRIGHELLA | |||||
Brighella è l’alter ego di Arlecchino. Originario della Bergamo alta è il servo furbo della Commedia dell’Arte. L’etimologia del suo nome deriva da “brigare” ossia imbrogliare. E’ un opportunista, un ruffiano pronto ad assecondare i desideri più bassi del suo padrone in cambio di qualche vantaggio personale. Il suo costume è bianco con alcune strisce verdi e ricorda una livrea, a volte porta un mantello e un copricapo listato di verde. La maschera può essere nera o verde oliva, dotata di baffi. Suona e canta accompagnandosi con la chitarra. |
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PULCINELLA | |||||
Famosa maschera napoletana con naso a becco e bocca gigantesca, ha l’aspetto simile a un gallo, da qui il sospetto che il nome derivi da “pulcino”. |
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COLOMBINA | |||||
Fedele compagna di Arlecchino, Colonbina è una maliziosa ed astuta servetta. E’ conosciuta con altri nomi: Arlecchina, Corallina, Ricciolina, Camilla e Lisetta fino a seguire la moda francese per diventare la raffinata Marionette nella “Vedova scaltra” di Carlo Goldoni. Il vestito è a toppe colorate con grembiule e cuffietta bianca. Porta raramente la maschera e nel caso è una semplice mezza mascherina scura che lascia scoperta la bocca. Si esprime in vari dialetti prediligendo il veneziano o il toscano. |
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BALANZONE | |||||
Personaggio comico originario di Bologna. Avvocato, medico, a volte notaio, è un personaggio vuoto di sentimenti, ma ricco di un nozionismo e di una dialettica che lo conducono allo sproloquio comico. Gran buongustaio e obeso, indossa un abito nero con ampio colletto bianco, sulla testa una berretta da notaio o un ampio cappello da medico. Porta una mezza maschera scura che mette in risalto un naso prominente arricchito da qualche ridicolo porro. Viene chiamato anche Balordo, Graziano o semplicemente Dottore. |
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